Siena - Si chiamava Eleonora ed aveva vent’anni. E’ morta a causa di un mix sbagliato di alcol e droghe assunto durante un rave-party a Sovicille in provincia di Siena. Ma sarà l’autopsia a stabilire l’esatta causa del decesso. Una quindicina i giovani interrogati. Eleonora era partita sabato sera da Siena insieme alla sorella e ad un gruppo di amici per andare alla festa organizzata da gruppi di 'punkabbestia' in un capanno di caccia nel territorio comunale di Sovicille grazie al tam-tam scattato attraverso internet e catene di "sms" […]
Alle 9:30 stavo lottando contro la sveglia per non alzarmi, e a qualche chilometro da me un’altra persona finiva di lottare per svegliarsi, senza potersi alzare più, senza più alba negli occhi, solo il tramonto prima della festa, le ultima parole agli amici, gli ultimi passi scanditi dai bassi potenti di un subwoofer. Per essere precisi si chiamava Eleonora LaMorte, e il suo cognome non le ha portato fortuna. Ketamina è il nome del suo omicida, Eleonora è il nome del suo omicida, Noia probabilmente un complice, Rave un evento sociale in cui ognuno decide personalmente come arrivare un po’ più lontano, come tendersi verso altri significati personali, per sentirsi più espansi dell’Universo. A volte una pasticca è come un amante, forse ancora più profondo e letale, ci tiene la mano fredda dopo giorni di pioggia fitta e grigia, e come si fa a non voler essere amati quando tutto il cielo ci circonda di lacrime, e senti che neanche lui può farcela senza un aiuto. Una droga sintetica è l’ombrello, il giaccone impermeabile, la sciarpa e il fiato della persona che abbiamo accanto che si condensa vicino alla stessa aria che stiamo respirando, insieme. Solo che una dose è soggettiva, individualista, sola come chi la lascia sciogliere lentamente sulle proprie percezioni fino a partarle al collasso. Forse nell’atto stesso della Morte ha raggiunto una dimensione che in pochi hanno vissuto per l’estremo sacrificio richiesto, forse è solo passata su un altro profondo piano dell’esistenza, forse è morta a vent’anni, come chiunque abbia vent’anni e non sappia che farsene. Fine della prospettiva. E anche se non ho senso e di questo sono convinto, perché sono graziato e qualcun’altro muore? Una persona che forse cercava davvero qualcosa, che non perdeva pomeriggi a piangersi addosso ma aveva deciso di fare passi lunghissimi per mettersi alla prova: uno stupefacente è ginnastica per la mente e lo spirito, e il corpo deve poter reggere la pressione sensoriale imposta. Dovrebbe e a volte non può. Sarebbe troppo bello resistere, farcela sempre, ma la morte è la fine, più o meno. “As you lie here, does it feel / As if it was such a good idea / In tempting fate / Are you sorry now?” ed essere a pezzi, perché in fondo era bella senza voler essere oggettivi, affascinata e curiosa, mora con un Monroe d’acciaio che l’aiutava a sorridere. Cresciuta a Siena ma evanescente, frammentata e discontinua, parte di una congrega di fiammiferi in un incendio, a volte si brucia. Nessuno cerca la Morte, non chi si droga, non chi si lascia divorare, non chi beve, non chi si uccide, nessuno vuole veramente morire, desidera solo qualcosa di più intenso della vita possibile in un giorno di pioggia. Stasera è a te che penso e a te dedico una lacrima, oggi per te l’oblio e per noi l’immagine di quei pochi attimi che ti abbiamo vista passare, ancora ricordi per qualcosa che non c’è più. Domani torneremo a vivere, ma solo domani, oggi non è il caso.
A vent’anni tutto è fatale se si sceglie di essere fragili.
Alle 9:30 stavo lottando contro la sveglia per non alzarmi, e a qualche chilometro da me un’altra persona finiva di lottare per svegliarsi, senza potersi alzare più, senza più alba negli occhi, solo il tramonto prima della festa, le ultima parole agli amici, gli ultimi passi scanditi dai bassi potenti di un subwoofer. Per essere precisi si chiamava Eleonora LaMorte, e il suo cognome non le ha portato fortuna. Ketamina è il nome del suo omicida, Eleonora è il nome del suo omicida, Noia probabilmente un complice, Rave un evento sociale in cui ognuno decide personalmente come arrivare un po’ più lontano, come tendersi verso altri significati personali, per sentirsi più espansi dell’Universo. A volte una pasticca è come un amante, forse ancora più profondo e letale, ci tiene la mano fredda dopo giorni di pioggia fitta e grigia, e come si fa a non voler essere amati quando tutto il cielo ci circonda di lacrime, e senti che neanche lui può farcela senza un aiuto. Una droga sintetica è l’ombrello, il giaccone impermeabile, la sciarpa e il fiato della persona che abbiamo accanto che si condensa vicino alla stessa aria che stiamo respirando, insieme. Solo che una dose è soggettiva, individualista, sola come chi la lascia sciogliere lentamente sulle proprie percezioni fino a partarle al collasso. Forse nell’atto stesso della Morte ha raggiunto una dimensione che in pochi hanno vissuto per l’estremo sacrificio richiesto, forse è solo passata su un altro profondo piano dell’esistenza, forse è morta a vent’anni, come chiunque abbia vent’anni e non sappia che farsene. Fine della prospettiva. E anche se non ho senso e di questo sono convinto, perché sono graziato e qualcun’altro muore? Una persona che forse cercava davvero qualcosa, che non perdeva pomeriggi a piangersi addosso ma aveva deciso di fare passi lunghissimi per mettersi alla prova: uno stupefacente è ginnastica per la mente e lo spirito, e il corpo deve poter reggere la pressione sensoriale imposta. Dovrebbe e a volte non può. Sarebbe troppo bello resistere, farcela sempre, ma la morte è la fine, più o meno. “As you lie here, does it feel / As if it was such a good idea / In tempting fate / Are you sorry now?” ed essere a pezzi, perché in fondo era bella senza voler essere oggettivi, affascinata e curiosa, mora con un Monroe d’acciaio che l’aiutava a sorridere. Cresciuta a Siena ma evanescente, frammentata e discontinua, parte di una congrega di fiammiferi in un incendio, a volte si brucia. Nessuno cerca la Morte, non chi si droga, non chi si lascia divorare, non chi beve, non chi si uccide, nessuno vuole veramente morire, desidera solo qualcosa di più intenso della vita possibile in un giorno di pioggia. Stasera è a te che penso e a te dedico una lacrima, oggi per te l’oblio e per noi l’immagine di quei pochi attimi che ti abbiamo vista passare, ancora ricordi per qualcosa che non c’è più. Domani torneremo a vivere, ma solo domani, oggi non è il caso.
A vent’anni tutto è fatale se si sceglie di essere fragili.
5 commenti:
bella riflessione. osservain maniera nobile e del tutto delicato quello che è successo.
Troppo presto per morire in un giorno di pioggia comunque.
(mi è piaciuto anche il racconto precedente, ma non voglio "sporcare" troppo questa pagina, è come alzare troppo la voce in un luogo dove la gente solitamente non lo fa, ti diro i miei commenti a voce.
Buon proseguimento e non farti piovere troppo dentro e fuori.
c u sun.
Grazie di riportare la mente e il cuore su un piano più umano, più dolorosamente normale quello che è successo. Stanno dicendo cose schifose intorno a noi, speculando su un cadavere che è un fiore di cristallo, come avvoltoi.
Ci vogliono far preferire il silenzio.
Preferisco la vita di un tuo scritto, di una serata coi "punkabbestia" ad un rave, e lasciare la vera morte a chi non la chiede, ma se la merita. La nostra festa sarà anche piena di orrende droghe pericolose, ma è per gli immortali.
Bell'intervento, molto vero. Mi piace come scrivi e ora che ho scoperto il tuo blog ti potrò spiare anche io :)
xElisax (e non xElis4x!)
hi every person,
I identified traumaelettronico.blogspot.com after previous months and I'm very excited much to commence participating. I are basically lurking for the last month but figured I would be joining and sign up.
I am from Spain so please forgave my speaking english[url=http://learnnewthingsck.info/forum].[/url][url=http://smartthoughtson.info/].[/url][url=http://bicoolnewideas.info/bookmarks].[/url]
It is my first message here, so I would like to say hallo to all of you! It is really comfort to be adjacent to your community!
Posta un commento