domenica 26 dicembre 2010

il giorno che non mi svegliai

Il giorno che non mi svegliai era una bellissima giornata, nevicò la mattina, il pomeriggio venne il sole e la notte piovve, ed era così che doveva andare. Il giorno che non mi svegliai nessuno fumò sigarette. Il giorno che non mi svegliai caddero i governi e senza preavviso le persone impararono a vivere reciprocamente, cosicché non ci fu bisogno di nuovi vecchi governi. Il giorno che non mi svegliai c’era un concerto di Tom Waits con gli Slipknot e i Baustelle e davano la birra gratis, perché la birra è un diritto. Il giorno che non mi svegliai c’era la ragazza di cui mi innamorai in seconda liceo che mi aspettava fuori dalla porta, nuda, anzi no, meglio, pronta per esserlo, e aspettava me. Davvero. Il giorno che non mi svegliai avrei avuto l’idea per un disegno definitivo, che mi avrebbe risollevato il morale e fatto guadagnare abbastanza da non dovermi più preoccupare dei soldi, che mi preoccupano molto, troppo. Il giorno che non mi svegliai scomparvero tutti i programmi televisivi e mandarono a nastro film bellissimi e fottutamente sconosciuti tipo 13 Tzemeti. Il giorno che non mi svegliai non avevo più l’acufene e mi era venuto l’orecchio assoluto e sapevo subconsciamente suonare bene ogni strumento musicale, compreso il computer. Il giorno che non mi svegliai non avrei più avuto voglia di perdere tempo, ma solo di lasciare qua e là un po’ di vuoto. Il giorno che non mi svegliai c’era la pace nel mondo, ma soprattutto erano scomparsi gli zingari; la gente non se n’era neanche accorta, erano solo tutti un po’ più felici, come quando ti passa una malattia. Il giorno che non mi svegliai le donne avevo indetto uno sciopero dalle menate e gli uomini non facevano più finta di essere sensibili per scoparle, e se proprio ce n’era qualcuno realmente sensibile nessuno gli dava del frocio. Il giorno che non mi svegliai avevo più capelli e un po’ meno peli, una serie di piercing sani e nessuna cicatrice. Il giorno che non mi svegliai la parola Amore venne usata meno, ed ebbe più valore. Il giorno che non mi svegliai era finita la benzina e si erano spente le centrali nucleari, e ci furono sicuramente un sacco di problemi che vennero risolti. Il giorno che non mi svegliai il nudismo e le droghe leggere erano legali [per forza, non c’era governo] e molto popolari, mentre il reggae esisteva ancora ma non piaceva a nessuno. Il giorno che non mi svegliai se chiedevi a una ragazza “che musica ti piace?” non rispondeva “mah… ascolto un po’ di tutto” ma ti diceva un cazzo di genere musicale. Il giorno che non mi svegliai i vecchini fecero una festa e ascoltarono death metal a tutto volume fino a tardi. Il giorno che non mi svegliai presero fuoco tutti i musei di Picasso, ma nessuno si preoccupò di spegnerli. Il giorno che non mi svegliai nessuna ragazza poteva rimanere incinta senza volerlo, anzi, non poteva e basta. Il giorno che non mi svegliai non ci fu bisogno di dormire. Il giorno che non mi svegliai sarei partito per sempre, o forse no. Il giorno che non mi svegliai non avrei dovuto scegliere tra cose che non volevo fare, non avrei dovuto raccontare stronzate né aver voglia di giustificarmi. Il giorno che non mi svegliai se mi fossi svegliato sarebbe stata l’ora giusta, invece mi svegliai il giorno dopo, in ritardo.

1 commento:

GiuliaZ ha detto...

Perchè non li pubblichi in modo un pò più visibile 'sti racconti?? Pigliano troppo bene (anche se il sottile maschilismo malamente velato mi ha lasciato un pò così..)CONDIVIDILI!! Bravo berny, il natale ti fa bene!