domenica 19 dicembre 2010

il BUCO nel RUMORE

La prima cosa che scopri quando il tuo cane impara a parlare è che i cani non hanno tutto ‘sto granchè da dire. Su niente.

- Devo fare cacca, Todd.

- Zitto, Manchee.

- Cacca, cacca, Todd.


Ok, è un inizio perfetto, e ce lo spiega anche l’inutile Firmino che l’incipit di un romanzo è importante. E se nel romanzo in questione ci sono un sacco di belle idee ancora meglio, viene DAVVERO voglia di leggerlo. E allora cominci, la storia parla di un pianeta colonizzato in cui gli esseri umani, infettati da un improbabile virus, sentono costantemente i reciproci pensieri, figata, ti appassioni e scopri che le donne sono scomparse, ganzo, prosegui in mezzo ad altri misteri, conosci un po’ i personaggi, vai avanti e la situazione si complica, poi il protagonista inizia a correre e tu con lui, e questa corsa non si arresta fino alla fine del libro, tenendo costantemente la tensione al massimo. E questa non è proprio una nota a favore, ma almeno l’avventura è avvincente. Già, è molto avvincente, per questo NON dovete assolutamente leggere questo libro: Patrick Ness, l’autore, insegna scrittura creativa ad Oxford ed è un bastardo, perché si è dimenticato una regola fondamentale, il rispetto verso il lettore. Sì, perché dopo più di 500 pagine lette senza prendere fiato non puoi troncare la narrazione con una sottospecie di “alla prossima puntata”, soprattutto se la Rizzoli non l’ha pubblicata! Ok Patrick, forse non ti aspettavi che il tuo libro sarebbe stato tradotto, ad ogni modo no, non va bene, adesso i lettori italiani chissà quanto dovranno aspettare senza un vero finale. E se vogliamo poi c’è una pecca ancora, ovvero l’indecisione del protagonista, che si rifiuta categoricamente per tutto il libro di fare scelte intelligenti, perché un conto è essere sfigati, un conto è andarsele a cercare, e alla lunga è stancante leggere di un tredicenne che riesce a sbagliare praticamente tutto. Cattivo Patrick!


Il punto è che, nonostante la frustrazione, appena pubblicheranno l’intera trilogia dovrò leggerla, e forse anche voi dovreste farlo, perchè c’è tanta buona roba dentro, amministrata male, ma tanta.


CURIOSITÀ

Il film UP usa alcune, beh... una buona idea di questo libro, davvero buona, ma nessuno, manco wikipedia, sembra averci fatto caso.


immagine ispirata dal libro

e dal sentimento di sdegno verso l'autore

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